L’elettroscopio
L’elettroscopio
Occorrente:
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Un barattolo di vetro
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Un tappo di sughero che lo chiude ermeticamente
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Un pezzo di filo di ferro
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Una striscia di carta stagnola
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Una bacchetta di vetro e una di plastica
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Un panno di lana
Procedimento:
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infila al centro del tappo di sughero il filo di ferro in modo che sporga sopra e sotto e piega l’estremità inferiore.
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appendi a questa estremità la striscia di carta stagnola piegata in due e quindi chiudi il barattolo.
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strofina la bacchetta di plastica con il panno di lana, poi tocca con la bacchetta il filo di ferro che sporge dal tappo.
Cosa succede?
Le due alette di carta stagnola si separano.
4.elettrizza la bacchetta di vetro strofinandola con il panno di lana e avvicinala al filo di ferro.
Cosa succede?
Le alette si avvicinano.
Perché?
Il contatto tra la bacchetta di plastica e il filo di ferro fa si che le cariche negative della plastica si trasmettono attraverso il filo di ferro alle alette di stagnola acquistando carica uguale esse si respingono. Quando avviciniamo la bacchetta di vetro caricata positivamente, le cariche positive neutralizzano quelle negative e le alette tornano ad abbassarsi.
L’apparecchio che hai costruito è un elettroscopio e lo puoi usare come rivelatore di carica:caricando ogni volta l’elettroscopio negativamente o positivamente e avvicinando oggetti di diverso materiale elettrizzato per strofinio,quando le alette scendono significa che hai avvicinato un corpo con cariche elettriche di segno opposto.
Le cariche uguali a quelle del vetro sono positive,le cariche uguali a quelle della plastica sono negative.